HORIZON 2020

“The Horizon 2020 Framework Programme for Research and Innovation” è il nuovo nome del sistema di finanziamento integrato destinato alle attività di ricerca ed innovazione.

Il nuovo programma avrà un budget di 77 miliardi di euro e cercherà di eliminare ulteriormente la frammentazione nei campi della ricerca scientifica e dell’innovazione.
Il budget di 77 miliardi di euro sarà destinato principalmente a tre macro-aree. La prima, con il 31,73% di risorse, fa riferimento alla ricerca in ambito più strettamente scientifico e prevede al suo interno una quota del 17% per il Consiglio di Ricerca Europeo, un 8% per le azioni “Marie Curie”, un 3,5% per le tecnologie emergenti e il 3,23% per le infrastrutture di ricerca.

La seconda macro-area, del 22,09%, riguarda l’innovazione industriale, con la quota maggiore del 17.60% devoluta alle tecnologie abilitanti e un 3,69% per l’accesso al rischio finanziario.
Ultima area, assorbente il 38,53% delle risorse, è infine quella relativa ai cambiamenti e alle sfide sociali, con voci specificatamente rilevanti come i trasporti (8,23%), l’energia (7.70%), la ricerca marina e la qualità alimentare (5%), la salute, il benessere e i cambiamenti demografici (9,70%).

 

LE 3 PRIORITA’ di HORIZON 2020

1)    Generare una scienza di eccellenza che rafforzi l’eccellenza scientifica dell’Unione Europea a livello mondiale

2)    Promuovere la Leadership industriale mirata a sostenere l’attività economica, comprese le microimprese , le PMI e l’innovazione

3)    Affrontare le sfide per la società, per rispondere direttamente alle sfide individuate nella strategia Europa 2020, mediante il sostegno alle attività che coprono l’intero spettro, dalla ricerca al mercato.

 

OBIETTIVI SPECIFICI RIGUARDANTI L’ECCELLENZA SCIENTIFICA

1)    Rafforzare la ricerca di frontiera mediante le attività del Consiglio Europeo della ricerca

2)    Potenziamento della ricerca  nel settore delle tecnologie future ed emergenti

3)    Rafforzamento delle competenze, della formazione e dello sviluppo della carriera mediante le iniziative denominate “ Azioni Marie Sklodowska-Curie”

4)    Rafforzamento delle infrastrutture di ricerca europee, comprese le e-infrastrutture.

OBIETTIVI SPECIFICI RIGUARDANTI LA LEADERSHIP INDUSTRIALE

1)    Rafforzare la Leadership industriale dell’Europa mediante la ricerca, lo sviluppo tecnologico, la dimostrazione e l’innovazione nel settore delle  tecnologie abilitanti e industriali seguenti:

A)    Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione

B)    Nanotecnologie

C)    Materiali Avanzati

D)   Biotecnologie

E)    Produzione e Trattamento Avanzati

F)    Spazio

G)   Migliorare l’accesso al Capitale di Rischio per investire nella ricerca e innovazione

H)   Rafforzare l’innovazione nelle PMI

OBIETTIVI SPECIFICI RIGUARDANTI  LE SFIDE PER LA SOCIETA’

1)    Migliorare la Salute e il Benessere nell’intero arco della vita per tutti

2)    Garantire approvvigionamenti sufficienti di prodotti alimentari sicuri, sani e di alta qualità e altri bioprodotti, sostenibili ed efficienti sul piano delle risorse, incentivando i servizi eco sistemici associati e il ripristino della diversità biologica. Parallelamente a catene di approvvigionamento, trattamento e commercializzazione competitive a bassa emissione di carbonio.

3)    Realizzare la transizione verso un sistema energetico affidabile a prezzi accessibili, accettato dal  pubblico, sostenibile e competitivo, mirante a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili di fronte alla penuria crescente di risorse, all’aumento delle esigenze energetiche e ai cambiamenti climatici.

4)    Realizzare un sistema di trasporto europeo efficiente sotto il profilo delle risorse, rispettoso dell’ambiente e del clima, sicuro e continuo a favore di tutti i cittadini,  dell’economia e della società.

5)    Conseguire un’economia e una società efficienti sotto il profilo delle risorse , incluse risorse idriche e resistenti ai cambiamenti climatici, la protezione e la gestione sostenibile delle risorse naturali e degli ecosistemi, nonché un approvvigionamento e un uso sostenibili delle materie prime, al fine di rispondere alle esigenze della crescita demografica mondiale entro i limiti sostenibili delle risorse naturali e degli ecosistemi del pianeta.

6)    Promuovere una maggiore comprensione dell’Europa; fornire soluzioni e sostenere società europee inclusive, innovative e riflessive in un contesto di trasformazioni senza precedenti e di interdipendenze mondiali crescenti.

 

COSA FINANZIA  HORIZON 2020

Asse Eccellenza scientifica:

1) Fondi per il Centro Europeo della Ricerca (ERC), l’istituzione europea che sostiene la ricerca scientifica dell’intera Unione

2) Fondi per la ricerca collaborativa per aprire nuovi campi di ricerca e innovazione mediante il sostegno alle tecnologie emergenti e future (FET)

3)  Borse di studio e mobilità per ricercatori (Borse Marie Slodowska Curie)

4) Azioni di potenziamento delle infrastrutture (supercomputer, ambienti puliti per le nanotecnologie, banda larga,fonti radianti per nuovi materiali, banche dati per la genomica)

Asse Leadership Industriale:

1)  Consolidare la leadership nelle tecnologie abilitative e industriali (ICT-Materiali Avanzati-Manifatturiero Avanzato e processi- Spazio)

2)  Accesso al capitale di rischio (migliorare l’accesso ai prestiti, alle garanzie e ad altre forme di capitale di rischio)

3)  Innovazione delle PMI (Nuovo strumento di sostegno volto a coprire tutto il ciclo dell’innovazione: valutazione iniziale, creazione e commercializzazione)

Sfide sociali:

1)  Salute, cambiamento demografico e ambiente

2)  Sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina

3)  Energia pulite, sicura ed efficiente

4)  Trasporti intelligenti, integrati, verdi

5)  Società sicure, inclusive, innovative

6)  Azione climatica, efficienza energetica e materie prime

 

 

I BENEFICIARI

L’Asse Eccellenza scientifica si rivolge ad Università e centri di ricerca. In questo settore è possibile per un singolo ricercatore fare proposte individuali.

L’Asse Leadership Industriale si rivolge alle imprese, esclusivamente alle PMI per quanto riguarda lo strumento a loro dedicato.

L’Asse sfide sociali non ha un gruppo specifico di destinatari; vi possono accedere enti pubblici e privati, organizzazioni no profit, e qualsiasi soggettivo giuridico stabilito in uno stato membro, un paese associato , un paese terzo.

 

PARTERNARIATO

Devono partecipare almeno 3 soggetti giuridici, ognuno dei quali dev’essere stabilito in uno Stato membro o in un paese associato; in nessun caso 2 di questi soggetti giuridici possono essere stabiliti nello stesso Stato membro o paese associato; tutti e 3 i soggetti giuridici devono essere indipendenti l’uno dall’altro.

Eccezioni: deve partecipare almeno 1 soggetto giuridico stabilito in uno Stato membro o in un paese associato per:

le azioni di ricerca di frontiera del Consiglio europeo della ricerca (CER)

lo strumento per le PMI

cofinanziamento di programmi di ricerca

laddove indicato dai programmi di lavoro o i piani di lavoro

 

FINANZIAMENTO

Horizon mette a disposizione 77 miliardi di euro per i sette anni della programmazione 2014-2020.

Il Programma finanzia progetti garantendo una copertura pari al 70% del costo totale.

Tuttavia i progetti di ricerca potranno ricevere una copertura totale del 100%

Il programma mira a potenziare la competitività e l’innovazione nelle PMI.

Ha tre obiettivi chiave:

sostenere la posizione dell’UE in testa alla classifica mondiale nella scienza

contribuire ad affermare il primato industriale nell’innovazione che con un investimento sostanzioso nelle tecnologie di punta, nonché più ampio accesso al capitale e sostegno alle PMI

affrontare i principali problemi comuni a tutti gli europei, ripartiti in 6 settori base: sanità, evoluzione demografica e benessere; sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina e marittima e bioeconomia; energia sicura, pulita ed efficiente; trasporti intelligenti, verdi e integrati; interventi per il clima, efficienza delle risorse e materie prime; società inclusive, innovative e sicure
Le caratteristiche nuove di Orizzonte 2020 sono:

Maggiore semplificazione grazie ad un’architettura più semplice, un unico insieme di regole, un utilizzo semplificato del modello di rimborso dei costi, un unico punto di accesso per i partecipanti, minor burocrazia nella preparazione delle proposte, un minor numero di controlli e verifiche, con l’obiettivo generale di ridurre il tempo medio di concessione delle sovvenzioni di 100 giorni;
Un approccio integrato aperto a nuovi partecipanti, per garantire la partecipazione di ricercatori e innovatori eccellenti provenienti da tutta Europa e dal mondo;
L’integrazione di ricerca e innovazione, fornendo finanziamenti che coprano l’insieme delle attività che vanno dalla ricerca al mercato;
Maggiore supporto all’innovazione e alle attività vicine al mercato;
Un forte accento sulla creazione di opportunità di business specie in risposta alle più importanti sfide sociali;
Maggiore spazio ai giovani scienziati garantendo loro la possibilità di presentare le loro idee e ottenere finanziamenti.
La Commissione aprirà il programma a un maggior numero di partecipanti in tutta Europa, valutando l’opportunità di sinergie con i finanziamenti a titolo della politica di coesione dell’UE.
Orizzonte 2020 individuerà inoltre potenziali centri di eccellenza nelle regioni meno sviluppate e offrirà loro consulenza e sostegno mentre i fondi strutturali dell’UE possono essere sfruttati per ammodernare infrastrutture e attrezzature

Beneficiari:

Enti Pubblici e Privati o individui che non sono cittadini dell’Unione europea.
ACCESSO AL CAPITALE DI RISCHIO

Aiuterà le imprese e altri tipi di organizzazioni ad eccedere a prestiti ( DEBIT EQUITY), garanzie e capitali propri, mediante  due strumenti finanziari.

Il Meccanismo di concessione di prestiti fornirà prestiti a singoli beneficiari per investimenti nel campo della RICERCA e dell’INNOVAZIONE; garanzie a intermediari finanziari che effettuano prestiti a beneficiari, combinazioni di prestiti e garanzie e garanzie o contro-garanzie per meccanismi nazionali, regionali e locali di finanziamento del debito.

Comprenderà una sezione destinata alle PMI che sono particolarmente ATTIVE sul fronte della R&I, con prestiti che integrano il sostegno finanziario alle PMI che deriva dal meccanismo di garanzia dei prestiti del programma per la competitività  delle imprese e delle PMI ( COSME)

Invece il MECCANISMO di CAPITALE ( EQUITY FACILITY), fornirà capitale di rischio a singole imprese in fase di avviamento.

LA  COOPERAZIONE  INTERNAZIONALE

La cooperazione internazionale con partner di paesi terzi, è necessaria per affrontare efficacemente numerosi obiettivi specifici definiti nel programma HORIZON 2020. In particolare quelli relativi alle politiche esterne e di sviluppo e agli impegni internazionali dell’Unione.

La cooperazione internazionale si incentrerà soprattutto sui seguenti gruppi di Paesi:

1)    Economie industrializzate ed emergenti

2)    Paesi candidati e Paesi Vicini

3)    Paesi in via di Sviluppo

 

ALTRI  SOSTEGNI  PREVISTI

1)    Verranno promosse le idee innovative provenienti da qualunque settore, attraverso il finanziamento di progetti di ricerca su scienze e tecnologie in FASE INIZIALE anche se visionarie e ad alto rischio.

2)    Verrà strutturata l’eccellenza dei ricercatori attraverso le Azioni Marie Sklodowska-Curie per promuovere nuove competenze grazie ad un’eccezionale formazione iniziale.

L’azione sarà attuata sostenendo dei programmi di formazione alla ricerca, attivati da parternariati di Università, istituti di ricerca, Imprese, PMI.

3)    Sostegno verrà previsto anche a favore della ricerca e innovazione nel settore delle tecnologie abilitanti. Lo sviluppo di poli di innovazione internazionali e regionali al fine di promuovere collegamenti più efficaci tra università e industria.

L’obiettivo è anche quello di rafforzare l’industria europea nello sviluppo, conoscenza e orientamento di internet della prossima generazione che sostituirà progressivamente la rete attuale.

4)    Verranno sviluppate le nanotecnologie, lo sviluppo di nano-materiali, nano-dispositivi e nano sistemi di prossima generazione. Verrà promossa la dimensione sociale delle nanotecnologie valutando le esigenze umane. Fabbricazione efficace e sostenibile dei nano materiali, dei loro componenti, dei loro sistemi.

5)    Verrà sostenuta la ricerca e lo sviluppo di tecnologie nuove e innovative per materiali, componenti e sistemi nel settore del montaggio, adesione, separazione, assemblaggio, auto assemblaggio, decomposizione e smantellamento di componenti dei materiali e gestione dei costi del ciclo della vita e degli impatti ambientali attraverso l’uso innovativo della tecnologia dei materiali avanzati.

6)    Sostegno anche ai prodotti e i processi industriali, fondati sulle biotecnologie, per consentire all’industria (chimica, sanitaria, mineraria, carta, tessile, alimentare)  di mettere a punto nuovi prodotti e processi rispettosi dell’ambiente.

7)    Materiali per le industrie creative, comprese quelle relative al patrimonio.

Progettazione e sviluppo di tecnologie convergenti al fine di creare nuove opportunità commerciali inclusi il ripristino e la conservazione del patrimonio dell’Europa e dei materiali europei con valore storico o culturale, nonché dei nuovi materiali; affrontando il problema delle materie prime attraverso materiali su misura o sostituzione di materiali rari, critici o pericolosi.

 

LA SALUTE

1)    Sviluppare efficaci programmi di screening e prevenzione e migliorare la valutazione della predisposizione alle malattie

Una conoscenza più approfondita delle determinanti della salute è necessaria per ricavare elementi fattuali per promuovere la salute e prevenire le malattie in modo efficace, e consentirà altresì di sviluppare indicatori completi per la salute e il benessere nell’Unione sulla base di fonti di dati e sistemi di indicatori esistenti. Saranno studiati i fattori ambientali, comportamentali (compreso lo stile di vita), psicologici, organizzativi, culturali, socioeconomici, biologici e genetici, nella loro più ampia accezione. Le strategie comprenderanno studi  a lungo termine e il loro collegamento con i dati ricavati dalla ricerca “-omica”, la biomedicina dei sistemi comprese le applicazioni pertinenti della biologia dei sistemi e altri metodi.

Il sostegno alla ricerca comprende e incentiva lo sviluppo e l’impiego di strumenti e approcci nuovi per la generazione di dati biomedici e include l’immaginografia biomedica, le scienze “-omiche”, le strategie mediche “sistemiche” e i metodi di “high throughput” (alta produttività). Queste attività richiederanno uno stretto collegamento tra la ricerca di base e la ricerca clinica e gli studi di coorte a lungo termine (e i rispettivi settori di ricerca) già menzionati. Saranno indispensabili anche legami stretti con le infrastrutture di ricerca e mediche (basi di dati, biobanche ecc.) per la standardizzazione, l’immagazzinamento, la condivisione e l’accesso ai dati, indispensabili per massimizzare l’utilità dei dati e per incoraggiare modalità più innovative ed efficaci di analisi e di combinazione di serie di dati.

2)    Migliorare i metodi diagnostici e la prognosi

3)    Sviluppare migliori vaccini preventivi e terapeutici

4)  Migliorare l’informazione in materia di salute e l’uso dei dati sanitari

5)               Promozione delle cure integrate

 

Il Patrimonio culturale

Il patrimonio culturale europeo è soggetto a deterioramenti e danneggiamenti, ulteriormente aggravati dalla crescente esposizione alle attività umane (ad esempio il turismo) e a eventi meteorologici estremi derivanti dal cambiamento climatico e dovuti ad altre catastrofi e calamità naturali.

L’obiettivo di questa attività è fornire conoscenze e soluzioni innovative, mediante strategie di adeguamento e mitigazione, metodi, tecnologie, prodotti e servizi per la conservazione e la gestione del patrimonio culturale europeo materiale a rischio a causa del cambiamento climatico.

Le azioni prevedono inoltre un’analisi costante del progresso scientifico e tecnologico nell’Unione e nei principali paesi e regioni partner, una tempestiva indagine sulle possibilità offerte dal mercato per nuove tecnologie e prassi ambientali nonché previsioni concernenti ricerca, innovazione e scelte strategiche.

L’attività à comprende:

Lo studio del patrimonio culturale, della memoria, dell’identità, dell’integrazione e delle interazioni e traduzioni culturali in Europa, compreso il modo in cui tali elementi sono rappresentati nelle collezioni a carattere culturale e scientifico, negli archivi e nei musei, allo scopo di informare e comprendere meglio il presente mediante interpretazioni più approfondite del passato

 

LIFE

Azioni:

Gli obiettivi del programma saranno conseguiti attraverso 2 sottoprogrammi:

Ambiente;
Azione per il clima.
Il sottoprogramma “Ambiente” prevede tre settori di azione prioritari:

Ambiente ed uso efficiente delle risorse;
Biodiversità;
Governanza e informazione ambientale.
Almeno il 50% delle risorse di bilancio destinate ai progetti finanziati a titolo di sovvenzioni per azioni nell’ambito del sottoprogramma Ambiente è riservato a progetti a sostegno della conservazione della natura e della biodiversità.
Il sottoprogramma “Azione per il clima” prevede tre settori di azione prioritari:

Mitigazione dei cambiamenti climatici;
Adattamento ai cambiamenti climatici;
Governanza e informazione in materia climatica.
Le sovvenzioni per azioni possono finanziare i seguenti progetti:

progetti pilota;
progetti dimostrativi;
progetti di buone pratiche;
progetti integrati, principalmente nei settori natura, acqua, rifiuti, aria e mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ad essi,
progetti di assistenza tecnica;
progetti preparatori;
progetti d’informazione, sensibilizzazione e divulgazione;
Progetti di sviluppo delle capacità (che partiranno in ua fase successiva)
tutti gli altri progetti necessari al fine di conseguire gli obiettivi del programma.
Il programma LIFE può finanziare altre azioni attuate dalla Commissione a sostegno dell’avvio, dell’attuazione e dell’integrazione delle politiche ambientali e climatiche e della legislazione dell’Unione al fine di conseguire gli obiettivi del programma. Tali azioni possono comprendere:

le spese di informazione e comunicazione, comprese le campagne di sensibilizzazione. Le risorse finanziarie assegnate alle attività di comunicazione ai sensi del presente regolamento coprono anche la comunicazione istituzionale sulle priorità politiche dell’Unione;
studi, indagini, modellizzazioni e scenari;
preparazione, attuazione, monitoraggio, controllo e valutazione dei progetti, delle politiche, dei programmi e della legislazione;
workshop, conferenze e incontri ;
piattaforme di networking e di buone pratiche;
tutte le altre attività necessarie al fine di conseguire gli obiettivi del programma.
Caratteristiche del nuovo programma:
Misure di attuazione:
Sono previsti 2 programmi di lavoro pluriennali, il primo di 4 anni e il secondo di 3 anni. Programmi di lavoro definiscono le allocazioni dei fondi tra i settori prioritari e tra le diverse tipologie di finanziamento; i temi dei progetti che attuano le priorità tematiche; i risultati, gli indicatori e gli obiettivi qualitativi e quantitativi per ciascun settore prioritario e ciascuna tipologie di progetti; la metodologia tecnica della procedura di selezione dei progetti e i criteri di selezione; i calendari indicativi per gli inviti.
Conformemente alle rispettive competenze, la Commissione e gli Stati Membri garantiscono il coordinamento tra il programma LIFE e il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo, il Fondo di coesione, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca al fine di creare sinergie, in particolare nel contesto dei progetti integrati, e per fornire l’utilizzo di soluzioni, metodi e approcci sviluppati nel quadro del programma LIFE.

Paesi partecipanti:

Al programma LIFE possono partecipare i seguenti Paesi :

i paesi facenti parte dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA) che sono firmatari dell’accordo sullo Spazio economico europeo (SEE);
i paesi candidati, i potenziali candidati e i paesi in via di adesione all’Unione;
i paesi ai quali si applica la politica europea di vicinato;
i paesi che sono divenuti membri dell’Agenzia europea dell’ambiente, a norma del regolamento (CE) n. 933/1999 del Consiglio, del 29 aprile 1999, che
modifica il regolamento (CEE) n. 1210/90 sull’istituzione dell’Agenzia europea dell’ambiente e della rete europea di informazione e di osservazione in materia ambientale.
Nel corso dell’attuazione del programma LIFE, è possibile la cooperazione con le organizzazioni internazionali competenti e con i rispettivi organi e istituzioni che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi del programma.

Obiettivi:

Il programma Life 2014-2020 sostituisce l’attuale programma Life+.
Il programma LIFE persegue in particolare i seguenti obiettivi generali:

contribuire al passaggio a un’economia efficiente in termini di risorse, con minori emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici, contribuire alla protezione e al miglioramento della qualità dell’ambiente e all’interruzione e all’inversione del processo di perdita di biodiversità;
migliorare lo sviluppo, l’attuazione e l’applicazione della politica e della legislazione ambientale e climatica dell’Unione, e catalizzare e promuovere l’integrazione degli obiettivi ambientali e climatici nelle altre politiche dell’Unione e nella pratica nel settore pubblico e privato, anche attraverso l’aumento della loro capacità;
sostenere maggiormente la governanza ambientale e climatica a tutti i livelli
sostenere l’attuazione del Settimo programma d’azione per l’Ambiente
In tal modo, il programma LIFE contribuisce allo sviluppo sostenibile e al raggiungimento degli obiettivi e alle finalità della strategia Europa 2020.
Beneficiari:

Il programma LIFE può finanziare enti pubblici e privati.

Finanziamento:

La dotazione finanziaria prevista è di circa 3 618 milioni di euro.
La ripartizione di bilancio tra i sottoprogrammi è la seguente:

2.713.500.000 euro della dotazione finanziaria globale sono destinati al sottoprogramma Ambiente;
904.500.000 euro della dotazione finanziaria globale sono destinati al sottoprogramma Azione per il clima.

Tassi di cofinanziamento:

Il tasso di cofinanziamento per i progetti finanziati, nell’ambito del programma Ambiente e Azioni per il clima, per la durata del primo programma di lavoro pluriennale sarà fino al 60% dei costi ammissibili, ad eccezione dei progetti integrati, i progetti di assistenza, i progetti preparatori ed i progetti del settore prioritario Natura e Biodiversità.
Il tasso minimo di cofinanziamento per i progetti, finanziati nell’ambito del sottoprogrammi per l’Ambiente e Azioni per il clima, per la durata del secondo programma di lavoro pluriennale, sarà fino al 55% dei costi ammissibili ad eccezione dei progetti integrati, i progetti di assistenza, i progetti preparatori e i progetti del settore prioritario Natura e biodiversità.
Il tasso di cofinanziamento per i progetti integrati, i progetti di assistenza ed i progetti preparatori sarà fino al 60% dei costi ammissibili per tutta la durata del programma LIFE.
Il tasso di cofinanziamento per i progetti finanziati nell’ambito del settore prioritario  Natura e Biodiversità del sottoprogramma per l’Ambiente sarà fino al 60% dei costi ammissibili (fino al 75% dei costi ammissibili riguardanti habitat prioritari o specie prioritarie o specie di uccelli per le quali il finanziamento è considerato prioritario) per tutta la durata del programma LIFE
Il tasso di cofinanziamento per i progetti di rafforzamento delle capacità sarà fino al 100% dei costi ammissibili per tutta la durata del programma LIFE.

Durata:

2014-2020

Documentazione:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull’istituzione di un programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE).
Sintesi per i cittadini di presentazione del programma.
Presentazione della Commmissione del sottoprogramma “Ambiente”
Presentazione della Commissione del sottoprogramma “Azioni per il clima”.
SICUREZZA ALIMENTARE, AGRICOLTURA E SILVICOLTURA SOSTENIBILI, RICERCA MARINA, MARITTIMA E SULLE ACQUE INTERNE E BIOECONOMIA

Potenziare il rendimento produttivo e affrontare la questione dei cambiamenti climatici, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità e la resilienza

Si farà ricorso ad approcci multidisciplinari per migliorare il rendimento delle piante, degli animali, dei microrganismi, garantendo nel contempo un uso efficiente delle risorse (acqua, terra, suolo, elementi nutritivi, energia e altri fattori di produzione) e l’integrità ecologica delle zone rurali. L’accento sarà posto sui sistemi produttivi e le pratiche agronomiche diverse ed integrate, ivi compreso l’uso di tecnologie di precisione e di metodi di intensificazione ecologica a vantaggio dell’agricoltura tradizionale e biologica. Sarà inoltre promosso il rinverdimento urbano con nuove forme di agricoltura, orticoltura e silvicoltura nelle zone urbane e periurbane. Queste saranno prese in considerazione indicando nuovi requisiti relativi a caratteristiche vegetali, metodi di coltivazione, tecnologie, commercializzazione e progettazione urbana, in relazione alla salute umana e al benessere, all’ambiente e al cambiamento climatico.

Il miglioramento genetico delle piante e degli animali ai fini del rafforzamento della capacità di adattamento, della salute e della produttività si avvarrà di tutti i metodi di riproduzione convenzionali e moderni adeguati per la conservazione e per un uso migliore delle risorse genetiche. Verrà riservata particolare attenzione alla gestione del suolo per aumentare la produttività delle colture

GLI OBIETTIVI

1)  assicurare una produzione alimentare sicura e di elevata qualità.

Sarà promossa la salute delle piante e degli animali. Le attività nel settore della salute e della protezione delle piante rafforzeranno le conoscenze e sosterranno lo sviluppo di strategie, prodotti e strumenti integrati e rispettosi dell’ambiente per la gestione dei parassiti, al fine di evitare l’introduzione di agenti patogeni.

2)  Fornire beni pubblici e servizi ecosistemici

L’agricoltura e la silvicoltura sono sistemi unici che forniscono prodotti commerciali ma anche beni pubblici sociali più ampi (con valore culturale e ricreativo) e importanti servizi ecologici, come la biodiversità funzionale e in situ, l’impollinazione, lo stoccaggio e la regolazione delle acque, la funzionalità dei suoli, il paesaggio, la riduzione dell’erosione, la resilienza a erosioni e siccità e il sequestro del carbonio/ attenuazione degli effetti dei gas serra.

Le attività di ricerca contribuiranno a una migliore comprensione delle complesse interazioni tra i sistemi di produzione primaria e i servizi ecosistemici e sosterranno la messa a disposizione di questi beni e servizi pubblici, grazie alla fornitura di soluzioni di gestione e di strumenti a sostegno delle decisioni, nonché alla valutazione del loro valore commerciale e non commerciale.

Altro obiettivo è quello di produrre in modo sostenibile prodotti biologici, servizi eco sistemici (compresi servizi relativi all’acqua e alla mitigazione dei cambiamenti climatici), e una biomassa sufficiente, tenendo nella dovuta considerazione gli aspetti economici, ecologici e sociali della silvicoltura nonché le differenze regionali.

 

3)    Prodotti alimentari e regimi alimentari sani e sicuri per tutti

Si esamineranno le esigenze nutrizionali, un’alimentazione equilibrata e l’impatto dell’alimentazione sulle funzioni fisiologiche e le prestazioni fisiche e mentali, nonché i rapporti tra alimentazione, tendenze demografiche quali l’invecchiamento e malattie e disturbi cronici . Si individueranno soluzioni e innovazioni in questo campo in grado di apportare miglioramenti in termini di salute e benessere

Si metteranno a punto, sulla base di prove scientifiche, tecnologie e processi innovativi, sostenibili ed efficienti sul piano delle risorse e prodotti diversificati, sicuri, sani, a prezzi contenuti e di elevata qualità.

4) Pesca sostenibile e rispettosa dell’ambiente

La nuova politica comune della pesca, la direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino e la strategia per la biodiversità dell’Unione auspicano una pesca più sostenibile, competitiva e rispettosa dell’ambiente in Europa. L’evoluzione verso un approccio ecosistemico della gestione alieutica presuppone una conoscenza approfondita degli ecosistemi marini. Si metteranno a punto conoscenze, strumenti e modelli nuovi per comprendere meglio ciò che determina la buona salute e la produttività degli ecosistemi marini e per valutare e mitigare l’impatto della pesca sugli ecosistemi marini (anche in alto mare). Si elaboreranno nuove strategie e tecnologie di cattura affinché la pesca continui a offrire servizi alla società .

5) Sviluppo di bioraffinerie integrate

Saranno sostenute delle attività destinate alla promozione dei prodotti biologici sostenibili, dei prodotti intermedi e delle bioenergie/biocarburanti, concentrandosi prevalentemente su un approccio a cascata e dando la priorità alla produzione di prodotti ad elevato valore aggiunto

6) ENERGIA SICURA, PULITA ED EFFICIENTE

Ridurre il consumo energetico e l’impronta carbonica grazie all’uso intelligente e sostenibile .

Commercializzazione di massa delle tecnologie e dei servizi per un uso efficiente dell’energia

La riduzione del consumo energetico e l’eliminazione degli sprechi energetici, congiuntamente all’erogazione dei servizi necessari alla società e all’economia, richiedono l’introduzione sul mercato di un numero maggiore di attrezzature, prodotti e servizi efficienti, competitivi sotto il profilo dei costi, rispettosi dell’ambiente e più intelligenti, oltre all’integrazione dei componenti e dei dispositivi tali da generare una sinergia volta a ottimizzare l’uso complessivo dell’energia negli edifici, nei servizi e nell’industria.

Promuovere l’iniziativa europea “Città intelligenti e comunità intelligenti”

Trovare soluzioni energetiche innovative (ossia efficienza energetica, elettricità e impianti di riscaldamento e raffreddamento e integrazione di energie rinnovabili nell’ambiente edificato), integrate con i sistemi di trasporto, soluzioni di edilizia e urbanistica intelligenti, di trattamento delle acque e dei rifiuti, nonché soluzioni TIC per l’ambiente urbano.

Si tratta pertanto di elementi cruciali per la transizione verso una società a basse emissioni di carbonio

Sviluppare il pieno potenziale dell’energia eolica

Sviluppare tecnologie competitive e sicure dal punto di vista ambientale per la cattura, il trasporto, lo stoccaggio e il riutilizzo del CO2

La cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) sono un’opzione chiave da mettere in opera su vasta scala a livello mondiale per far fronte alla sfida di una produzione di elettricità decarbonizzata e di un’industria a basse emissioni di carbonio entro il 2050

SVILUPPARE TRASPORTI INTELLIGENTI, ECOLOGICI E INTEGRATI

L’Europa ha stabilito l’obiettivo politico di conseguire una riduzione del 60% di CO2, rispetto ai livelli del 1990, entro il 2050. La finalità è di ridurre della metà l’uso nelle città di autovetture “a carburanti tradizionali” e di realizzare nei principali centri urbani un sistema logistico a zero emissioni di CO2 entro il 2030

La ricerca e l’innovazione daranno un notevole contributo allo sviluppo e all’adozione delle soluzioni necessarie per tutti i modi di trasporto, il che porterà a una notevole riduzione delle emissioni del comparto che sono nocive per l’ambiente (come CO2, NOx, SOx e di inquinamento acustico), limiterà la dipendenza del settore dai combustibili fossili e, di conseguenza, diminuirà l’impatto dei trasporti sulla biodiversità e il cambiamento climatico oltre a tutelare le risorse naturali.

Le attività in questo settore riguarderanno essenzialmente i prodotti finiti, ma anche la progettazione e i processi di fabbricazione basati sull’economia e sull’ecologia, che nella fase di progettazione includono criteri di riciclabilità, in un’ottica comprendente l’intero ciclo di vita. Le attività copriranno anche il potenziamento dei prodotti e dei servizi esistenti mediante l’integrazione di nuove tecnologie.

La ricerca e l’innovazione saranno incentrate in particolare sulle seguenti attività specifiche.

1)      Sviluppare la prossima generazione di mezzi di trasporto per mantenere in futuro la quota di mercato

2)     Inserire a bordo sistemi di controllo intelligenti

3)     Ricercare forme del tutto nuove di trasporto

 

7) CLIMA, AMBIENTE, EFFICIENZA DELLE RISORSE E MATERIE PRIME

L’obiettivo di questa iniziativa è pertanto di definire e valutare misure e strategie di adattamento e di attenuazione innovative, efficienti sotto il profilo dei costi e sostenibili concernenti i gas ad effetto serra e gli aerosol (CO2 e diversi dal CO2) e di delineare soluzioni rispettose dell’ambiente, tecnologiche e di altro tipo, grazie alla produzione di dati utili per adottare misure informate, tempestive ed efficaci e alla messa in rete delle competenze necessarie.

L’attività si concentrerà sulla Tutela dell’ambiente, gestione sostenibile delle risorse naturali, dell’acqua, della biodiversità e degli ecosistemi

Verranno sviluppati approcci integrati per affrontare le sfide connesse all’acqua e la transizione verso una gestione e un uso sostenibili delle risorse e dei servizi idrici

Gli obiettivi sono:

1)     Trovare alternative per le materie prime essenziali

2)     Promuovere l’approvvigionamento e l’uso sostenibili delle materie prime, comprese le risorse minerali, di terra e di mare, a livello di esplorazione, estrazione, trasformazione, riutilizzo, riciclaggio e recupero .

3)     Consentire la transizione verso un’economia e una società verdi grazie all’innovazione ecocompatibile

4)     Rafforzare tecnologie, processi, servizi e prodotti ecoinnovativi, anche attraverso l’esplorazione di modalità per ridurre la quantità di materie prime nella produzione e nel consumo, superare le barriere in tale contesto e potenziare la loro diffusione sul mercato.

5)     Promuovere l’efficienza delle risorse attraverso i sistemi digitali

6)      Sviluppare sistemi completi e stabili di informazione e osservazione ambientali a livello mondiale

 

Sovvenzioni di funzionamento

Sono concesse sovvenzioni di funzionamento a favore di determinate spese operative e amministrative di organizzazioni senza scopo di lucro che perseguono finalità di interesse generale unionale, che sono attive principalmente nel settore dell’ambiente o dell’azione per il clima e sono coinvolte nello sviluppo, nell’attuazione e nell’applicazione della politica e della legislazione dell’Unione.

Il tasso massimo di cofinanziamento dell’Unione per le sovvenzioni di funzionamento è pari al 70% dei costi ammissibili.

I costi relativi all’acquisto di terreni sono considerati ammissibili al finanziamento dell’Unione , a condizione che:

a)          l’acquisto contribuisca a migliorare, mantenere e ripristinare l’integrità della rete Natura 2000 istituita dall’articolo 3 della direttiva 92/43/CEE, anche grazie al miglioramento della connettività attraverso la creazione di corridoi, tappe intermedie o altri elementi di infrastruttura verde;

b)          l’acquisto di terreni costituisca l’unico o il più efficace mezzo per ottenere il risultato desiderato in materia di conservazione;

c)              i terreni acquistati siano riservati, nel lungo termine, ad usi compatibili con gli obiettivi di cui agli articoli 11, 14 e 15; e

d)          lo Stato membro interessato garantisca, mediante trasferimento o in altro modo, la destinazione a lungo termine di tali terreni a scopi di conservazione della natura.

Altri tipi di attività

Il programma LIFE può finanziare attività attuate dalla Commissione a sostegno dell’avvio, dell’attuazione e dell’integrazione delle politiche ambientali e climatiche e della legislazione dell’Unione al fine di conseguire gli obiettivi generali.  Tali attività possono comprendere:

a)                 le spese di informazione e comunicazione, comprese le campagne di sensibilizzazione. Le risorse finanziarie assegnate alle attività di comunicazione ai sensi del presente regolamento coprono anche la comunicazione istituzionale sulle priorità politiche dell’Unione, nonché sullo stato di attuazione e recepimento delle principali normative dell’Unione in materia di ambiente e di clima;

b)                 studi, indagini, modellizzazioni e scenari;

c)                  preparazione, attuazione, monitoraggio, controllo e valutazione dei progetti, delle politiche, dei programmi e della legislazione;

d)                 laboratori, conferenze e incontri;

e)                 piattaforme di rete di contatti e di buone pratiche;

f)                   tutte le altre attività necessarie al fine di conseguire gli obiettivi generali di cui all’articolo 3.

 

EUROPA  CREATIVA

I settori culturali e creativi rappresentano una fonte di IDEE INNOVATIVE che possono dar vita a PRODOTTI e SERVIZI capaci di generare CRESCITA e POSTI di LAVORO nonché di contribuire all’adeguamento ai cambiamenti della società.

A tal fine è opportuno MIGLIORARE l’ACCESSO al CREDITO da  parte dei settori culturali e creativi.

Da qui la STRATEGIA EUROPA 2020; una strategia per creare condizioni favorevoli per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva dell’EUROPA, al fine di trasformare l’Unione in un’economia caratterizzata da alti livelli di OCCUPAZIONE, PRODUTTIVITA’ e INCLUSIONE SOCIALE.

Da un particolare studio sulla dimensione imprenditoriale delle industrie culturali e creative, si evince anche che i settori culturali e creativi si trovano a dover affrontare SFIDE COMUNI, ovvero i rapidi mutamenti causati dal

1)      Passaggio al DIGITALE e dalla GLOBALIZZAZIONE

2)      Frammentazione del mercato in relazione alla diversità linguistica

3)      Difficoltà di accesso ai finanziamenti

4)       Le complesse procedure amministrative

5)       La carenza di dati comparabili

Tutte sfide che richiedono un’azione a livello di UNIONE.

Al fine di SFRUTTARE APPIENO tali opportunità ed adeguarsi al passaggio al DIGITALE e alla globalizzazione, i settori culturali e creativi devono sviluppare NUOVE COMPETENZE e hanno bisogno di un più ampio ACCESSO al CREDITO, allo scopo di:

1)  AMMODERNARE GLI IMPIANTI

2)  SVILUPPARE NUOVI METODI DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

3)   ADATTARE I LORO MODELLI DI BUSINESS

Sarà necessario uno strumento finanziario autonomo, lo STRUMENTO di GARANZIA, che consenta lo sviluppo dei settori culturali e creativi in generale.

Gli INTERMEDIARI FINANZIARI selezionati, dovrebbero operare a favore dei progetti culturali  e creativi al fine di assicurare un PORTAFOGLIO CREDITI EQUILIBRATO in termini di copertura geografica e rappresentanza settoriale.

In questo contesto le organizzazioni pubbliche e private hanno un ruolo importante per ampliare l’approccio  allo strumento di garanzia.

E’ opportuno fornire finanziamenti anche all’azione relativa all’iniziativa

1)   CAPITALI EUROPEE della CULTURA

e  all’amministrazione dell’azione riguardante il

2)    MARCHIO del PATRIMONIO EUROPEO

In quanto contribuiscono al rafforzamento del senso di appartenenza a uno spazio culturale comune e all’incentivazione del dialogo interculturale della comprensione reciproca nonché alla valorizzazione del patrimonio culturale.

IL VALORE AGGIUNTO EUROPEO

E’ necessario garantire il valore aggiunto europeo di tutte le azioni e attività svolte nel quadro del programma, la loro complementarietà con le attività degli Stati membri, nonché la loro coerenza con le altre attività dell’Unione , in particolare nel campo dell’Istruzione, dell’Occupazione, del Mercato interno, delle Imprese, della Gioventù, della Salute, della Cittadinanza e della Giustizia, della Ricerca e Innovazione, della Politica Industriale e di Coesione, del Turismo e delle Relazioni Esterne, del Commercio e dello Sviluppo, infine, dell’Agenda Digitale.

DEFINIZIONI:

Cosa si intende per SETTORI CULTURALI e CREATIVI

Tutti i settori le cui attività si basano su valori culturali e/o espressioni artistiche e ALTRE espressioni creative, indipendentemente dal fatto che queste attività siano più o meno orientate al mercato, indipendentemente dal tipo di struttura che le realizza  nonché a prescindere dalle modalità di finanziamento di tale struttura.

Queste ATTIVITA’ comprendono:

Lo SVILUPPO

La CREAZIONE

La PRODUZIONE

La DIFFUSIONE

La CONSERVAZIONE

Dei BENI e SERVIZI che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative, nonché FUNZIONI CORRELATE quali l’ISTRUZIONE o la GESTIONE.

 

I SETTORI CULTURALI e CREATIVI comprendono tra l’altro,

L’ARCHITETTURA

GLI ARCHIVI

LE BIBLIOTECHE

I MUSEI

L’ARTIGIANATO ARTISTICO

GLI AUDIOVISIVI ( compresi i film, la televisione, i videogiochi e i contenuti multimediali)

IL PATRIMONIO CULTURALE MATERIALE E IMMATERIALE

IL DESIGN

I FESTIVAL

LA MUSICA

LA LETTERATURA

LE ARTI DELLO SPETTACOLO

L’EDITORIA

LA RADIO E LE ARTI VISIVE

OBIETTIVI  GENERALI  DEL PROGRAMMA:

1)   PROTEGGERE, SVILUPPARE , PROMUOVERE la diversità culturale e linguistica europea, nonché PROMUOVERE IL PATRIMONIO CULTURALE DELL’EUROPA

2)  RAFFORZARE LA COMPETITIVITA’ dei settori culturali e creativi europei, in particolare del settore AUDIOVISIVO, al fine di  PROMUOVERE una CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE e INCLUSIVA.

ERASMUS +

La Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile definisce la strategia di crescita del prossimo decennio per l’Unione a sostegno di tale crescita e fissa cinque ambiziosi obiettivi da raggiungere entro il 2020, soprattutto nel settore dell’istruzione, il cui obiettivo è di ridurre i tassi di abbandono scolastico a un livello inferiore al 10%, e fare in modo che almeno il 40% delle persone di età compresa tra i 30 e i 34 anni abbia portato a termine l’istruzione terziaria o equivalente. Ciò include anche le iniziative faro, in particolare “Gioventù in movimento” e l’Agenda per le nuove competenze e per l’occupazione.

Il programma promuove tra l’altro la parità tra uomini e donne e misure volte a combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale. Nell’ambito dell’attuazione del programma è necessario ampliare l’accesso per gli appartenenti ai gruppi svantaggiati e vulnerabili e affrontare attivamente le speciali necessità di apprendimento delle persone con disabilità.

Il programma promuove tra l’altro la “mobilità di talenti” mediante iniziative di mobilità con i cittadini dei paesi partner. A tal fine, è opportuno rendere disponibili i finanziamenti attraverso lo Strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo (DCI), lo Strumento europeo di vicinato (ENI), lo Strumento di assistenza preadesione (IPA) e lo Strumento di partenariato per la cooperazione con i paesi terzi (PI). Possono altresì essere resi disponibili finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo (FES) conformemente alle norme che lo disciplinano.

L’integrazione in un unico programma dell’apprendimento formale, non formale e informale dovrebbe creare sinergie e promuovere la cooperazione transettoriale tra i vari settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù.

Per sostenere la mobilità, l’equità e l’eccellenza nello studio, l’Unione dovrebbe istituire in via sperimentale uno strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti per consentire agli studenti, indipendentemente dalla loro condizione sociale, di conseguire un diploma di Master in un altro paese al quale è aperta la partecipazione al programma (“il paese del programma”).

In tale contesto, agli obiettivi strategici volti a ridurre l’abbandono scolastico, migliorare le capacità di base e accrescere la partecipazione e la qualità dell’educazione e della cura della prima infanzia, dovrebbe essere data priorità unitamente agli obiettivi che rafforzano le competenze professionali degli insegnanti e dei capi d’istituto e che migliorano le opportunità educative per i bambini provenienti da un contesto migratorio e di quelli in situazione di svantaggio socioeconomico.

È necessario garantire il valore aggiunto europeo di tutte le azioni svolte nell’ambito del programma, nonché la loro complementarità con le attività svolte dagli Stati membri e con altre attività, in particolare quelle nei settori della cultura e dei mezzi d’informazione, dell’occupazione, della ricerca e dell’innovazione, dell’industria e delle imprese, della politica di coesione e di sviluppo, così come della politica di allargamento e delle iniziative, degli strumenti e delle strategie nell’ambito della politica regionale e delle relazioni esterne.

Il programma è concepito per avere un impatto positivo e sostenibile sulle politiche e sulle prassi in materia di istruzione, formazione, gioventù e sport

Un’efficace gestione della performance del programma, incluse le attività di valutazione e monitoraggio, richiede lo sviluppo ▌di indicatori di efficienza specifici, misurabili e realistici che possano essere misurati nel tempo e che riflettano la logica dell’intervento ▌.

Il programma riguarda i seguenti ambiti:

a)      l’istruzione e la formazione a tutti i livelli, in una prospettiva di apprendimento permanente, comprese l’istruzione scolastica (Comenius), l’istruzione superiore (Erasmus), l’istruzione superiore internazionale (Erasmus Mundus), l’istruzione e la formazione professionale (Leonardo da Vinci) e l’apprendimento degli adulti (Grundtvig);

b)      la gioventù (Gioventù in azione), in particolare nel contesto dell’apprendimento non formale e informale;

c)      lo sport, in particolare quello praticato a livello amatoriale.

 

COSA SI INTENDE PER:

“apprendimento permanente”: ogni istruzione generale, istruzione e formazione professionale, apprendimento non formale e apprendimento informale intrapresi nelle varie fasi della vita, che diano luogo a un miglioramento delle conoscenze, delle capacità e delle competenze o della partecipazione alla società in una prospettiva personale, civica, culturale, sociale e/o occupazionale, inclusa l’offerta di servizi di consulenza e orientamento;

“apprendimento non formale”: un ▌apprendimento che avviene attraverso attività pianificate (in termini di obiettivi di apprendimento e tempo necessario), affiancate da una qualche forma di sostegno all’apprendimento (a esempio rapporto studente-insegnante), ma che non rientra nel sistema di istruzione e formazione formale;

“apprendimento informale”: un apprendimento derivante da attività quotidiane connesse al lavoro, alla famiglia o al tempo libero che non è organizzato o strutturato in termini di obiettivi, tempo necessario o sostegno all’apprendimento; dal punto di vista di chi apprende può non essere intenzionale;

“mobilità virtuale”: una serie di attività basate sull’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, tra cui l’e-learning, organizzate a livello istituzionale, che realizzano o favoriscono esperienze transnazionali e/o internazionali collaborative in un contesto di insegnamento e/o apprendimento;

“personale”: gli individui che partecipano, su base professionale o volontaristica, all’istruzione, alla formazione o all’apprendimento non formale dei giovani, e può comprendere professori, insegnanti, formatori, dirigenti scolastici, animatori giovanili e personale non docente;

“animatore per i giovani”: un operatore professionale o volontario che partecipa all’apprendimento non formale e sostiene i giovani nel loro sviluppo socioeducativo e professionale individuale;

“giovani”: individui di età compresa tra i 13 e i 30 anni;

Il valore aggiunto europeo delle azioni e delle attività del programma è assicurato soprattutto attraverso i seguenti elementi:

a)      il carattere transnazionale, soprattutto per quanto riguarda la mobilità e la cooperazione tese a conseguire un impatto sistemico sostenibile;

b)      la complementarità e sinergia con altri programmi e politiche a livello nazionale, dell’Unione e internazionale;

c)      il contributo a un uso efficace degli strumenti dell’Unione per la trasparenza e il riconoscimento.

Obiettivi specifici del Programma

a)     migliorare il livello delle competenze e abilità chiave, con particolare riguardo alla loro rilevanza per il mercato del lavoro e al loro contributo a una società coesa, in particolare mediante maggiori opportunità di mobilità a fini dell’apprendimento e grazie a una cooperazione rafforzata tra mondo dell’istruzione e della formazione e mondo del lavoro;

b)    b)           favorire i miglioramenti della qualità, l’innovazione, l’eccellenza e l’internazionalizzazione per quanto riguarda gli istituti di istruzione e di formazione, in particolare mediante una maggiore cooperazione transnazionale tra gli istituti di istruzione e formazione e altri soggetti interessati;

c)      promuovere la realizzazione di uno spazio europeo permanente e lo sviluppo di una maggiore consapevolezza in merito, al fine di supportare le riforme politiche a livello nazionale e la modernizzazione dei sistemi di istruzione e formazione , in particolare attraverso una cooperazione politica rafforzata, un migliore utilizzo degli strumenti dell’Unione per la trasparenza e il riconoscimento e la diffusione delle buone prassi;

d)     favorire la dimensione internazionale dell’istruzione e della formazione, in particolare attraverso la cooperazione tra gli istituti dell’Unione e dei paesi partner nel settore dell’IFP e dell’istruzione superiore, aumentando l’attrattiva degli istituti di istruzione superiore europei e sostenendo le azioni esterne dell’Unione, inclusi i suoi obiettivi di sviluppo, mediante la promozione della mobilità e della cooperazione tra istituti di istruzione superiore dell’Unione e di paesi partner, anche grazie al potenziamento mirato della capacità nei paesi partner;

 

e)      migliorare l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue e promuovere l’ampia diversità linguistica e la consapevolezza interculturale dell’Unione;

f)            promuovere l’eccellenza in attività di insegnamento e di ricerca nell’ambito dell’integrazione europea mediante le attività Jean Monnet a livello mondiale

Le attività Jean Monnet si propongono di:

a)           promuovere l’insegnamento e la ricerca sull’integrazione europea in tutto il mondo tra specialisti del mondo accademico, discenti e cittadini, in particolare con l’istituzione di cattedre Jean Monnet e altre attività accademiche, promuovendo altre attività di acquisizione delle conoscenze negli istituti di istruzione superiore;

b)           sostenere le attività degli istituti accademici o delle associazioni che svolgono studi in materia di integrazione europea e favorire l’istituzione del contrassegno per l’eccellenza Jean Monnet;

Gioventù

Obiettivi specifici

a)      migliorare il livello delle competenze e delle abilità chiave dei giovani, compresi quelli con minori opportunità, nonché promuovere la loro partecipazione alla vita democratica in Europa e al mercato del lavoro, la cittadinanza attiva, il dialogo interculturale, l’inclusione sociale e la solidarietà, in particolare mediante maggiori opportunità di mobilità a fini dell’apprendimento per i giovani, per coloro che operano nell’animazione socioeducativa o in organizzazioni giovanili e per gli animatori giovanili, e grazie al rafforzamento dei legami tra il settore della gioventù e il mercato del lavoro;

b)     favorire miglioramenti della qualità nell’ambito dell’animazione socioeducativa, in particolare mediante una maggiore cooperazione tra organizzazioni del settore della gioventù e/o altre parti interessate;

c)      integrare le riforme politiche a livello locale, regionale e nazionale e sostenere lo sviluppo di una politica in materia di gioventù basata sulla conoscenza e su dati concreti e il riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale, in particolare mediante una cooperazione politica rafforzata, un migliore impiego degli strumenti dell’Unione per trasparenza e il riconoscimento e la diffusione delle buone prassi;

d)      accrescere la dimensione internazionale delle attività nel settore della gioventù e il ruolo degli animatori socioeducativi e delle organizzazioni giovanili quali strutture di sostegno per i giovani, in modo complementare rispetto all’azione esterna dell’Unione, in particolare mediante la promozione della mobilità e della cooperazione tra parti interessate dell’Unione e di paesi partner e organizzazioni internazionali, anche grazie allo sviluppo mirato di capacità nei paesi partner.

Sport

Obiettivi specifici

a)      contrastare le minacce transnazionali all’integrità dello sport, come il doping, le partite truccate e la violenza, nonché tutte le forme di intolleranza e discriminazione;

b)      promuovere e sostenere la buona governance nello sport e la duplice carriera degli atleti;

c)      promuovere le attività di volontariato nello sport unitamente all’inclusione sociale, alle pari opportunità e alla sensibilizzazione sull’importanza dell’attività fisica a vantaggio della salute aumentando la partecipazione e la parità di accesso alle attività sportive per tutti.

La dotazione finanziaria per l’attuazione del programma a decorrere dal 1° gennaio 2014 ammonta a 14 774 524 000 EUR.

Il finanziamento è reso disponibile attraverso due attribuzioni pluriennali che coprono, rispettivamente, i primi quattro anni e i tre anni restanti.

L’importo di riferimento finanziario del programma può coprire anche le spese relative alle azioni di preparazione, monitoraggio, controllo, revisione contabile e valutazione necessarie per la gestione del programma e per la realizzazione dei suoi obiettivi, in particolare studi, incontri di esperti e azioni informative e di comunicazione, compresa la comunicazione istituzionale delle priorità politiche dell’Unione nella misura in cui queste sono connesse agli obiettivi generali del presente regolamento, le spese informatiche incentrate sul trattamento e sullo lo scambio di informazioni, e tutte le altre spese per l’assistenza tecnica e amministrativa sostenute dalla Commissione ai fini della gestione del programma.

Qualsiasi organismo pubblico o privato, attivo nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport di base può candidarsi per richiedere finanziamenti nell’ambito del programma
FONDO SOCIALE EUROPEO

Il Fondo sociale europeo (FSE) è uno dei fondi strutturali dell’Unione europea (UE) istituiti per ridurre il divario esistente nella prosperità e nella qualità di vita tra le regioni e gli Stati membri dell’UE e mira dunque a promuovere la coesione economica e sociale.

Il Consiglio europeo del 17 giugno 2010 ha auspicato che tutte le politiche comuni, compresa la politica di coesione, sostenessero la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva[1]. Al fine di allineare totalmente l’FSE con gli obiettivi di tale strategia, in particolare per quanto riguarda l’occupazione, l’istruzione, la formazione e la lotta contro l’esclusione sociale, la povertà e la discriminazione, l’FSE dovrebbe sostenere gli Stati membri tenendo conto degli orientamenti  integrati applicabili e delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese.

FSE  2014-2020

L’FSE dovrebbe migliorare le possibilità di occupazione, rafforzare l’inclusione sociale, lottare contro la povertà, promuovere l’istruzione, le abilità e la formazione permanente elaborando altresì politiche di inclusione attive, globali e sostenibili, in linea con i compiti affidati all’FSE dall’articolo 162 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), in modo da contribuire alla coesione economica, sociale e territoriale conformemente all’articolo 174 TFUE. In base all’articolo 9 TFUE, l’FSE dovrebbe tener conto delle condizioni connesse con la promozione di un elevato livello di occupazione, la garanzia di un’adeguata protezione sociale, la lotta contro l’esclusione sociale e un elevato livello di istruzione, formazione e tutela della salute umana.

 

L’Unione europea si trova ad affrontare sfide strutturali derivanti dalla globalizzazione dell’economia, dai cambiamenti tecnologici, dal costante invecchiamento della manodopera e dalle crescenti carenze di competenze e di manodopera in una serie di settori e regioni. Si tratta di difficoltà che sono state amplificate dalla recente crisi economica e finanziaria, che ha provocato un aumento dei livelli di disoccupazione, con particolare riferimento ai giovani e alle altre persone svantaggiate come i migranti e le minoranze.

L’obiettivo dell’FSE dovrebbe essere quello di promuovere l’occupazione, migliorare l’accesso al mercato del lavoro, con particolare riferimento alle persone che risultano più estranee allo stesso, e incoraggiare la mobilità professionale volontaria. L’FSE dovrebbe altresì sostenere l’invecchiamento attivo e in buona salute, anche attraverso forme innovative di organizzazione del lavoro nonché promuovendo la salute e la sicurezza sul lavoro e migliorando l’occupabilità.

Favorendo un miglior funzionamento dei mercati del lavoro grazie a un rafforzamento della mobilità geografica transnazionale dei lavoratori, l’FSE dovrebbe in particolare sostenere i servizi europei dell’occupazione (attività EURES) per quanto riguarda le attività di ricerca e selezione del personale nonché i servizi di informazione, di consulenza e di orientamento a essi associati a livello nazionale e transfrontaliero. Gli interventi finanziati a titolo dell’FSE dovrebbero conformarsi all’articolo 5, paragrafo 2, della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, il quale stabilisce che nessuno può essere costretto a compiere un lavoro forzato o obbligatorio.

L’FSE dovrebbe promuovere l’inclusione sociale nonché prevenire e combattere la povertà al fine di spezzare il circolo vizioso dello svantaggio intergenerazionale e quindi mobilitare una serie di politiche rivolte alle persone più svantaggiate indipendentemente dalla loro età (minori, lavoratori poveri e donne meno giovani inclusi).

La cooperazione transnazionale apporta un notevole valore aggiunto e dovrebbe pertanto essere sostenuta da tutti gli Stati membri salvo in casi debitamente giustificati, tenendo conto del principio di proporzionalità. Occorre rinforzare il ruolo della Commissione facilitando gli scambi di esperienze e coordinando l’attuazione delle iniziative di rilievo.

La mobilitazione dei soggetti regionali e locali dovrebbe contribuire ad attuare la strategia Europa 2020 e a perseguire i suoi principali obiettivi. I patti territoriali, le iniziative locali per l’occupazione e l’inclusione sociale, le strategie sostenibili e inclusive di sviluppo locale realizzate dagli attori locali nelle aree urbane e rurali nonché le strategie di sviluppo urbano sostenibile possono essere utilizzati e sostenuti al fine di far partecipare più attivamente le autorità regionali e locali, le città, le parti sociali e le organizzazioni non governative in tutte le fasi della preparazione e dell’attuazione dei programmi operativi.

 

L’FSE dovrebbe integrare altri programmi dell’Unione e si dovrebbero sviluppare forti sinergie tra l’FSE e altri strumenti finanziari dell’Unione

Garantire gli investimenti nel capitale umano rappresenta la principale leva su cui l’Unione può contare per assicurare la propria competitività a livello internazionale e il rilancio sostenibile della propria economia .

 

A meno di sei mesi dalla chiusura del programma quadro pluriennale 2007-2013, i fondi realmente spesi e certificati alla Commissione europea sono stati  il 40% circa di quelli assegnati con i fondi strutturali, il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo (Fse). Una media che nasconde una realtà ancora più preoccupante: nella classifica dei 27 Paesi membri (la Croazia è entrata solo da pochi giorni) l’Italia è penultima nell’utilizzo dei fondi Fesr che sono i tre quarti degli oltre 28 miliardi complessivi assegnati all’Italia con Fesr e Fse. Secondo i dati della Ue aggiornati alla scorsa settimana, l’Italia ha speso solo il 38% dei 21 miliardi dei fondi Fesr impegnati. Quindici punti sotto la media Ue, quasi la metà rispetto al 73,3% dell’Estonia, ma anche molto lontano dal Portogallo, terzo con il 71,5%. Peggio di noi ha fatto solo la Romania. La Spagna è sopra il 57% e la Grecia addirittura al 61, appena sotto la Germania.

Le cose vanno meglio nel rendiconto del Fse. In meno di un anno l’Italia ha scalato diverse posizioni nella classifica europea salendo al 53,4% di spese certificate alle Ue, solo due punti e mezzo sotto la media, un punto sopra la Francia. Ma l’accelerazione è stata possibile solo grazie a due mosse dell’ex ministro Fabrizio Barca avallate da Bruxelles: la riduzione della quota di cofinanziamento nazionale e la possibilità di utilizzare le risorse Fse per gli ammortizzatori sociali.

Tra risorse europee e cofinanziamento nazionale, l’Italia deve ancora spendere circa 30 miliardi entro dicembre 2015 (grazie alla regola N+2). Quasi un miliardo al mese. Non farcela significherebbe perdere la quota di fondi comunitari che sono più della metà.

 

FSE 2007-2013

 

Per il periodo 2007 – 2013, le disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione prevedono che il FSE sostenga azioni rientranti nell’obiettivo “Convergenza” (per le regioni meno sviluppate) e nell’obiettivo “Competitività regionale e occupazione” (che si prefigge di anticipare e promuovere i cambiamenti economici per far fronte alle sfide).

il FSE si prefigge di:

raggiungere la piena occupazione;
migliorare la qualità e la produttività del lavoro;
promuovere l’inserimento sociale (in particolare, l’accesso al lavoro delle persone svantaggiate;
ridurre le disparità nazionali, regionali e locali in materia di occupazione.
Campo d’applicazione e priorità

Nel quadro degli obiettivi “Convergenza” e “Competitività regionale e occupazione”, il FSE sostiene varie azioni negli Stati membri sulla base delle seguenti priorità:

aumentare la capacità di adattamento dei lavoratori delle imprese e degli imprenditori, al fine di migliorare tempestivamente la gestione positiva dei cambiamenti economici;
migliorare l’accesso al posto di lavoro e l’inserimento duraturo sul mercato del lavoro, per chi è in cerca di lavoro e per le persone non attive;
prevenire la disoccupazione, segnatamente quella di lunga durata e quella dei giovani;
incoraggiare l’invecchiamento attivo e prolungare la vita attiva;
aumentare la partecipazione al mercato del lavoro;
migliorare l’inserimento sociale delle persone svantaggiate in vista di un loro inserimento duraturo nel mondo del lavoro;
lottare contro tutte le forme di discriminazione sul mercato del lavoro;
migliorare e aumentare il capitale umano;
promuovere le partnership.
Priorità

Inoltre, nel quadro dell’obiettivo “Convergenza”, il FSE sostiene le seguenti priorità:

potenziamento degli investimenti in capitale umano, con riforme in materia di istruzione e di formazione, aumento della partecipazione nei settori dell’istruzione e della formazione lungo l’intero arco della vita, nonché sviluppo del potenziale umano nel settore della ricerca e dell’innovazione;
rafforzamento della capacità e dell’efficacia istituzionali, allo scopo di contribuire al buon governo.